Abbiamo chiesto al dr Claudio de Narda,
medico-dietologo che collabora con il nostro blog, se esiste una correlazione
tra alimenti e presunte allergie e la prima parola che ha pronunciato è stata istamina.
Cos’è l’istamina? Perchè è importante?
L’istamina è una sostanza che appartiene alle
AMMINE BIOGENE, è presente negli alimenti di origine animale e vegetale ma viene
prodotta anche dal nostro corpo e poi rilasciata naturalmente nell’organismo. Svolge
diversi ruoli tra cui il mediatore di infiammazioni da reazioni allergiche, è
una componente dei succhi gastrici, è un neurotrasmettitore di segnali del corpo al
cervello, come ad esempio il mal d’auto. Un
corpo sano, in generale, è in grado di gestire le quantità di istamina in
circolo ma, nel caso in cui accumulo e degradazione sono in squilibrio, i
livelli si alzano e si riversa nel sangue istamina instaurando reazioni intolleranti.
Rispetto ad una allergia alimentare però l’intolleranza all’istamina non
coinvolge il sistema immunitario.
Quali sono i sintomi? Quando si manifestano?
Generalmente i sintomi si manifestano durante e
dopo i principali pasti della giornata. I più comuni sono emicrania, stanchezza,
nausea, crampi addominali, difficoltà respiratorie come asma e irritazioni
nasali, diarrea, eruzioni cutanee e prurito.
In caso di sospetta intolleranza bisogna sospendere tutti gli alimenti
che contengono istamina e anche quelli instamino-liberatori, scegliendo con
cura cosa mangiare, prediligendo cibi freschi e dopo 20/30 giorni reintrodurre
gli alimenti sospesi e valutare quale può scaturire intolleranze.
L’istamina è presente in molti alimenti sulle nostre tavole, in diverse concentrazioni, quali sono gli alimenti ricchi di questa sostanza? quali invece non ne contengono traccia?
In commercio esistono alimenti ricchi di istamina: formaggi,
insaccati (in maggior quantità in speck e salame), tra le verdure: pomodori,
melanzane, spinaci e crauti. Pesce
conservato male e troppo a lungo, carne e pesce in scatola come tonno, sgombro,
aringhe, sardine e alici. Tutti i cibi stagionati, conservati e fermentati. Tra
le bevande troviamo vino e birra. Tra le salse ed i condimenti: ketchup, salsa
di soia e aceto. Esistono inoltre alimenti istamino-liberatori, pur non contenendo
tracce di istamina, stimolano la liberazione all’interno dell’organismo: cacao,
cioccolato, albume d’uovo, funghi, carciofi, dado per cucinare. Tra la frutta: ananas, fragole, banane e kiwi. Noci, nocciole, arachidi, mandorle e anacardi,
soia, ceci e spezie. Crostacei e frutti di mare.
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Fortunatamente ci sono anche alimenti privi di questa sostanza: carne e
pesce freschi, zucca, zucchine, asparagi, cavolfiori, broccoli, carote, aglio,
bietola e le verdure a foglia larga come la costa. Tra la frutta troviamo pesche,
mele, limoni, mirtilli e prugne. Prodotti
integrali e oli vegetali.
Un consiglio Dottore?
Aumentare l’apporto di vitamina C, inserire zenzero
e limone per condire cibi e consumarli nelle tisane.
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Prediligere cibi freschi,
biologici e di stagione. Attenzione ai coloranti, conservanti (soprattutto
E102), solfiti, emulsionanti e dolcificanti. Il tè verde può essere un buon
alleato, contribuisce a ridurre il rilascio di istamina. clicca qui per vedere il post sui benefici del tè verde.
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